PROGRAMMA ED ETICA DELL'INSEGNAMENTO

Ragazze/i,

in effetti, chi non fosse proprio abituato all'Università potrebbe pensare che i professori siano sadici che provano piacere nell'esercitare il proprio potere su poveri studenti indifesi (o forse questo lo pensa chi conosce bene l'ambiente universitario??? ;-)).
Per quanto mi riguarda la questione è semplice.
Io mi pongo due obiettivi didattici: insegnare e valutare il grado di apprendimento.

Il mio obiettivo di insegnamento era quello di farvi comprendere la complessità della vita e i processi che sono alla sua base, con particolare enfasi sul processo evolutivo.
Mi è interessato di meno parlare dei sistemi ecologici, o delle strutture del corpo umano. Il motivo di tutto ciò, premetto che normalmente non è costume di un docente discutere delle proprie scelte didattiche con gli studenti, sta nel fatto che spesso nei testi che avete a disposizione per l'insegnamento vi vengono chiaramente e semplicemente introdotte queste nozioni, ma non altreattanto viene fatto con i processi di ereditarietà, diversità biologica ed evoluzione, che sono fondamentali per poter intuire il percorso che ha portato alla vita per come la conosciamo.

Il mio obiettivo di valutazione è invece verificare se avete appreso quanto insegnato a lezione, o quanto studiato nel testo.
Normalmente i testi devono essere integrati da dispense (e le avete) e da appunti di chi ha frequentato. Chi ha frequentato è palesemente avvantaggiato, ma d'altronde ha potuto/voluto investire di più nella fase di apprendimento "dalla fonte", e quindi ne avrà benefici.

Mi spiace per tutti coloro che per vari motivi (lavoro, famiglia o altro) non hanno potuto frequentare, ma credo che lo sapessero sin dall'inizio di questa esperienza che si sarebbero trovati di fronte a difficoltà diverse da quelle che avrebbero incontrato i loro colleghi frequentanti.

Per mantenere dignitoso un mondo accademico che ha perso fin troppa dignità per strada, è obbligo, per chi insegna e per chi impara, esigere serietà (non ho detto durezza!).

Dal mio punto di vista, mi pare doveroso comprendere le difficoltà di ciascuno e cercare di metterlo in condizioni di studiare al meglio, ma non di studiare meno!

Spero che comprendiate e condividiate, se non proprio le mie scelte didattiche, almeno i motivi e lo spirito che mi hanno condotto ad esse...

un caro saluto

Alessandro